Gli anni sessanta. Il trittico per violino

DOSSIER

La propensione verso la serialità, propria della produzione di Gervasio di questo periodo, caratterizza in particolare tre importanti lavori composti negli anni Sessanta: il Preludio e allegro concertante, scritto nel 1962 e vincitore del Premio Ballo del 1967, per archi, pianoforte e percussione, il Concerto per violino e orchestra, del 1966, vincitore del Premio Giordano del 1968, e la Composizione in la, del 1968 per violino e pianoforte.

Il Preludio e allegro concertante è un lavoro che ha avuto un notevole successo, è stato più volte eseguito (con la direzione di Pierluigi Urbini, Mario Caracciolo, Mario Rossi e più recentemente di Vito Clemente) ed è stato anche rielaborato nel 1992, su richiesta di Vincenzo De Filpo per il quartetto Messiaen, in Riscrittura. In occasione di una esecuzione lo stesso Gervasio ricorda: «Nel recensire positivamente il Preludio e allegro concertante la critica si è particolarmente soffermata sulla qualità di ‘suono’ del lavoro […]; ne ho avuto gran piacere soprattutto perché so che, scrivendo il pezzo, non ho cercato affatto ‘colori’ ma coesistenze (queste sì, come è mia abitudine, cercate anche con sofferenza) tra serialità, sistema alternato ovvero octofonico, poliarmonia e, perché no?, tonalità, il cui risultato fonico, insieme al contrappunto raramente imitativo e prevalentemente, invece, polilineare, può evidentemente essere anche quello di un ‘colore’ inconsueto».

Il Concerto per violino e orchestra è uno dei lavori più importanti di Gervasio che, non a caso, ha per protagonista il suo strumento “prediletto”, il violino. Nel programma di sala di una sua esecuzione (direttore Pierluigi Urbini, violinista Pina Carmirelli) si dice: «Caratteristica principale di questo lavoro è la riproposizione dell’idea di ‘concerto’: cioè a dire di un qualcosa che si appoggia ad una estroversione effusiva, a un ‘porgere’ ciò che viene elaborato dal compositore in sede di studio e che può rimanere celato: sostegno e giustificazione di ciò che l’orchestra e, soprattutto, lo strumento solistico propongono all’ascoltatore. […] il concerto presenta, per tutta la sua durata, il vario atteggiarsi di una serie dodecafonica. […] le svariate funzioni assunte da tale serie nel corso dell’intero lavoro (ora come enunciati ora come sostegno, ora persino come basso) costituiscono un elemento che ha una precipua funzione acustica […] Questa funzione acustica si dispiega con grande varietà anche se nel rispetto delle forme tradizionali, per tutta la durata della partitura: giochi con punti statici, contrasti cromatici ora violenti e ora serpeggianti, ampio sfogo a una cantabilità tipicamente Mediterranea.»

Quanto alla Composizione in la, scritta per Bice Antonioni che l’ha eseguita innumerevoli volte,  Gervasio dichiara: «Se non avessi conosciuto Bice Antonioni, probabilmente non avrei scritto la Composizione in la. Solo dalla scoperta di una violinista di razza come lei, che mi apparve subito concertista nata tanto nel guizzo virtuosistico quanto nella fermezza, nella solennità dell’impegno interpretativo, solo da questo (con l’orgoglio, per di più, di saperla mia conterranea) potevo essere indotto a realizzare una mia vecchia aspirazione: scrivere un pezzo prettamente ‘violinistico’, un ‘morceau de concert’, come si diceva una volta, nel quale al ‘re degli strumenti’ fossero affidate tutte insieme le responsabilità che in una composizione, di dieci minuti, possano riguardare la linea espressiva, la ‘consecutio’ dinamica, la quadratura strutturale.»

Nella foto di copertina, Pierluigi Urbini e Pina Carmirelli durante la prima esecuzione del Concerto per violino e orchestra (1970, 31 marzo, Foggia, Teatro Umberto Giordano, Orchestra Sinfonica di Bari)

1962

CD Carosello

Preludio e allegro concertante
2004, Orchestra Sinfonica Lucana, direttore Vito Clemente, pianoforte Ciro Longobardi

1966

Concerto per violino e orchestra

Concerto per violino e orchestra
1970, Orchestra Sinfonica della RAI, direttore Pierluigi Urbini, violino Pina Camirelli

1968

composizione in la 008

Composizione in la
1969, violino Beatrice Antonioni , pianoforte Arnaldo Graziosi

1992

Quartetto Messiaen 002

Riscrittura
1994, Quartetto Messiaen, violino Mario Di Marzio, violoncello Antonio Di Marzio, clarinetto Vincenzo Di Pede, pianoforte Vincenzo De Filpo, con Giacomo Mazzoccoli, clarinetto basso. Registrazione dal vivo

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